Gara tributi: che gatta ci covi?

Siamo allibiti come Bene Comune di come il Sindaco stia affrontando il problema della gara ai tributi con un esposto alla procura , esponendo in maniera così plateale un suo Dirigente. C’è da interrogarsi, a questo punto, se c’è ed in che modo si realizza, il rapporto tra gli amministratori politici ed i tecnici del Comune, se c’è dialettica e confronto tra gli uni e gli altri, e quale ruolo a questo punto esercita il Direttore Generale , che, credo, dei suoi Dirigenti dovrebbe essere il “tutore”, garantendo che all’interno del Comune si lavori bene.
Noi di Bene Comune siamo stati i primi ad avere avuto dubbi sugli atti della gara. I punteggi per la parte qualitativa dell’offerta non sono commentati, motivati. La formula applicata per la valutazione della parte economica è assurda: non serve a nulla perché appiattisce le variazioni tra un’offerta e l’altra. Bastava un ‘per’ al posto del ‘meno’ e diventava una normalissima ed incontestabile formula proporzionale.
Poi abbiamo guardato su Internet e abbiamo visto frequentemente utilizzata questa formula in gare analoghe. Ci siamo fatti l’idea che tale formula sia nata per appiattire il peso dell’offerta economica quando non erano palesemente distinti i punteggi relativi all’offerta qualitativa da quelli relativi all’offerta economica. Nel contesto presente invece, i punteggi erano già ripartiti (70 a 30) in modo da ridurre il peso dell’offerta economica e quella formula non aveva più ragione d’essere.
Esistono diverse sentenze che danno ragione ai ricorrenti ( di solito i secondi classificati nelle gare impugnate, e non il sindaco!), quando contestano l’uso di predetta formula.
Tutto ciò premesso, si può ipotizzare che il Dirigente sia stato superficiale nell’utilizzare con leggerezza una formula, che, a sua giustificazione, si può dire entrata nella prassi. Ed il sindaco poteva risolvere la questione utilizzando i poteri che gli competono, senza chiamare in causa la procura e gettando fango su una persona che forse non lo merita.
Se voleva tanto tutelare i cittadini e le casse del Comune, perché non ha fatto lo stesso esposto per questioni precedenti? Il tanto contestato incarico alla Duomo per il recupero degli oneri non nasce mica dal dare la caccia a cittadini che non hanno pagato il dovuto. I cittadini hanno pagato ciò che l’ufficio Edilizia gli aveva calcolato! La responsabilità è dell’ufficio, che ha sottostimato gli oneri applicando male le formule, e così facendo, sottraendo risorse alle casse comunali. Perché quella volta il sindaco non si è elevato a tutela degli interessi dei cittadini, facendo un analogo esposto? Forse perché l’urbanistica e l’edilizia sono settori intoccabili? Non crediamo che questo fatto sia di gran stimolo per i vari dirigenti comunali. Con quale spirito lavoreranno da ora in poi se non si sentono tutelati dal loro Sindaco e dal loro Direttore Generale? Siamo abituati in questi sette anni di partecipazione, a soppesare ogni “operazione politica” Che gatta ci covi?

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