Aguzzi e il forcone

Il Sindaco Aguzzi non ce la fa più ed i giorni scorsi ha sbottato rilasciando dichiarazioni di fuoco a favore del movimento dei forconi e contro la politica incapace di affrontare i veri problemi della gente. Davvero il populismo del Sindaco non ha limiti! Lui che ormai da anni e fino all’altro giorno ha votato per partiti che hanno sostenuto i governi Berlusconi, Monti e Letta che hanno portato l’Italia al disastro economico e morale in cui ci troviamo, adesso inneggia al movimento dei forconi! Questo movimento, pur nella frammentarietà della proposta politica, ha tutti i titoli per chiedere con forza un radicale cambiamento delle scelte politiche degli ultimi governi che hanno continuato a sperperare decine di miliardi in spese militari, hanno aumentato le tasse che strangolano famiglie e imprese invece che prendere risorse da chi ha continuato ad arricchirsi anche nella crisi e colpire la grande speculazione finanziaria. Ma chi ha sostenuto quei governi dovrebbe tacere e fare mea culpa.

La cosa che consideriamo paradossale e assurda, scusate il gioco di parole,  è che chi governa (Aguzzi) solidarizzi con chi contesta chi governa.  Siamo allo scompaginamento delle regole del gioco politico  chi governa deve trovare risposte e  chi è alla opposizione ha funzione di stimolo e di controllo.

E’ facile vincere facile, parafrasando una nota campagna pubblicitaria, svicolare dalle proprie responsabilità, per entrare nei panni  di paladino dei contestatori. Il sindaco governi,  non è alla opposizione, quindi risponda per le sue competenze, il resto sono discorsi. Ironia vorrebbe negli eventi di questi giorni, di zappe e forconi,  di invitare il nostro sindaco,  dopo tante promesse non  mantenute , dopo 30 anni di politica,  di fare come il buon Cincinnato e ritornare  alle terre natie. La politica potrà farne a meno e lui ritrovare il suo primo amore.

Bene Comune

1 comment to Aguzzi e il forcone

  • Ho notato una cosa, secondo me splendida, guardando questo servizio http://t.co/miGAibxzLc : dice una roba del tipo «La politica, in generale, o IMPARANO ad ascoltare o i forconi li porteranno via.»

    “Imparano”. Gli altri. Lui si chiama fuori. Chiaro no? Cioè: una carriera all’insegna del trasformismo, dieci disastrosi anni da sindaco, inciuci come se piovesse, un futuro da grande manovratore: però lui si chiama fuori. “Imparano” dice.

    Applausi.

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