Il voto a bene comune rischia di essere un voto perso?

Durante gli incontri effettuati, molto persone hanno posto ai candidati di Bene Comune, domande interessanti. Come nella migliore tradizione dei siti web, riportiamo quelle più frequenti: le cosidette F.A.Q. (Frequently Ask Question). Chi volesse porre altre domande può inviare una email a: info@benecomune.it

Il voto a Bene Comune non rischia di essere un voto perso?

Anzi, è vero il contrario. I consiglieri comunali si determinano al primo turno. Pertanto se Bene Comune, anche se non dovesse andare al ballottaggio, riuscirà ad avere tanti consiglieri comunali, questi porteranno un grande contributo di idee, trasparenza, proposte, e saranno una garanzia in consiglio comunale sia che poi al ballottaggio vinca il centrosinistra sia che vinca il centrodestra.

Sono un elettore di centrosinistra, ma guardo con favore a Bene Comune. Se lo voto, che garanzia ho che in un eventuale ballottaggio Bene Comue non porti i suoi voti a destra?

Al ballottaggio potrai poi votare per il centrosinistra, ma al primo turno vota per Bene Comune. Hai comunque la garanzia che i consiglieri di Bene Comune porteranno avanti il programma con grande coerenza ed impegno, perchè lo fanno già da tanti anni nelle associazioni e nel volontariato.

Sono un elettore di centrodestra, ma guardo con favore a Bene Comune. Se lo voto, che garanzia ho che in un eventuale ballottaggio Bene Comue non porti i suoi voti a sinistra?

Al ballottaggio potrai poi votare per il centrodestra, ma al primo turno vota per Bene Comune. Hai comunque la garanzia che i consiglieri di Bene Comune porteranno avanti il programma con grande coerenza ed impegno, perchè lo fanno già da tanti anni nelle associazioni e nel volontariato.

Bene Comune è una lista cattolica?

No, Bene Comune è formata da donne e uomini che portano in politica idee, principi e valori assolutamente universali, non confessionali. Dunque un movimento politico assolutamente laico, di cui fanno parte anche tanti cattolici ma in cui c’è spazio per chiunque condivida idee, programmi e metodo di lavoro.

Molti dicono di essere nuovi, diversi dagli altri. Perchè dovrei credere che Bene Comune lo è veramente?

Perchè le persone che fanno parte di Bene Comune non promettono che faranno cose che non hanno mai fatto, ma si impegnano a portare in politica quello che fanno da sempre nelle associazioni e nel volontariato. Nessun candidato di Bene Comune entra in politica perchè cerca una collocazione o un posto.

Se voto per Bene Comune, chi mi garantisce che poi per un posto di assessore Bene Comune diventi come tutti gli altri partiti?

Qualche mese fa sia il centrosinistra che il centrodestra offrirono a Bene Comune un posto di assessore se Bene Comune stava dalla loro parte. Bene Comune non entra in politica per ottenere un posto di assessore, ma per ridare fiducia e speranza alle tante persone che pensano che la politica fa schifo, che non partecipano alla vita civile, che sono sfiduciate. Pertanto Bene Comune non è disposta a mercanteggiare un posto di assessore venendo meno ai suoi impegni e ai suoi programmi.

Se Bene Comune avrà tantissimi voti, che vantaggio ne avranno i cittadini?

I vantaggi stano nel fatto che cittadini onesti, capaci ed esperti porteranno in politica idee e proposte nuove e di grande valore (confronta i programmi degli altri con quello di Bene Comune, e vedrai l’enorme differenza che c’è, sia qualitativa che quantitativa). Tutti gli altri partiti saranno costretti a fare un salto di qualità, a portare in politica idee e persone di qualità, migliorando la politica dell’intera città.

E se Bene Comune andasse al ballottaggio e Carlo De Marchi diventasse Sindaco, che succederebbe?

Fano diventerebbe un laboratorio nazionale guardato con interesse da tutti i partiti. Sarebbe la dimostrazione che la politica può essere servizio, che ci sono ancora persone che credono nel bene comune, che con disinteresse, come sempre hanno fatto a livello di volontariato, vogliono migliorare la propria città. Ci sarebbe uno straordinario risveglio culturale, di partecipazione, di bene nella nostra città.

Perchè Bene Comune ha deciso di correre da solo? Non rischia, in questo modo, di isolarsi ed essere poco capace di incidere?

Bene Comune ha provato in tutti i modi, da dicembre ad aprile, a smuovere i partiti di Fano, proponendo la ricerca del candidato Sindaco e la costruzione del programma mediante una vera e profonda consultazione con i cittadini singoli e associati. Purtroppo è prevalsa nei partiti l’idea di essere autosufficienti, e tutti hanno respinto la proposta avanzata da Bene Comune. Senza polemiche ora lo sforzo di Bene Comune è quello di portare in politica idee, persone, metodi che la politica sembra aver abbandonato da tempo. Anche senza entrare in Giunta, ma con proposte e persone valide, si può incidere fortemente sulle scelte della città

Quali sono stati i motivi che hanno fatto ricadere la scelta del vostro candidato sindaco sul Dott. Carlo De Marchi?

Come sempre, Bene Comune ha deciso il candidato Sindaco in un’asemblea plenaria, dove tutti contano allo stesso modo. Bene Comune prende decisioni non col metodo degli altri partiti, cioè maggioranza contro minoranza, ma col metodo del cosnenso, per rispettare anche le minoranze. Il nome di De Marchi ha trovato l’unanimità dell’assemblea, perchè chi entra in politica con Bene Comune non aspira al potere ma si mette al servizio.

Che cosa rispondete a chi vi accusa di fondamentalismo cattolico?

I nostri riferimenti politici sono Dossetti, La Pira e Sturzo. Chi conosce la storia dei cattolici in politica sa che questi unirono una grande coerenza sui valori che ispiravano il loro agire politico con una grande laicità, che è la capacità di adottare scelte politiche che non siano a favore di una parte della popolazione, sia essa quella cattolica o quella vicina ai propri interessi, ma del bene comune. Se è un bene che ideologie rigide siano ormai tramontate, è un male che in politica non vi siano più valori ispiratori. E i nostri valori sono assolutamente universali e laici.

Che cosa spinge persone già attive socialmente nel volontariato a volersi impegnare in una attività considerata poco pulita quale è considerata oggi la politica?

Se le persone oneste, pulite e capaci continuano a dire che la politica è una cosa sporca e ne restano fuori, la politica sarà sempre più in mano a coloro che vogliono servirsi della politica per i propri interessi invece che servire la politica, cioè il bene comune. Non si può aspettare che la politica diventi una cosa bella e pulita per entrarvi, bisogna farlo ora.

Ma al ballottaggio, non potendo votare per De Marchi, con chi vi schiererete?

Con chi sarà capace di recepire le nostre istanze di novità, con chi ci accetta così come siamo, senza garanzie di accordi preconfezionati, liberi di esprimere sempre il nostro giudizio, senza ordini di scuderia vincolanti, liberi di lottare sempre ed apertamente per le nostre idee anche se non concordi con gli altri, se potremo, anche in quel caso, opporci all’operato del sindaco e della giunta se lo riterremo non corrispondente alle nostre opinioni. Chi ci accetterà così?

Quale è la vostra posizione sull’ospedale unico? Perchè non siete scesi in campo a difendere il nostro ospedale?

Non è negli ospedali che si “produce salute”, anzi il ricorso a terapie intensive (cfr. ricovero) o di emergenza ed acuzie dovrebbe essere un evento raro. Detto questo è ovvio che una città di 60.000 abitanti deve avere il suo ospedale. Molte realtà dell’attuale medicina, però, stanno evolvendo e viene sempre più recuperata la possibilità di interventi sanitari domiciliari. In Olanda più della metà dei parti avviene in casa, con la presenza di una equipe medica e specialistica, e gli interventi chirurgici oggi prevedono sempre più frequentemente una dimissione dopo tre giorni di ricovero. Al di là della propaganda politica, dunque, quello che è importante è che l’ospedale di Fano divenga un tassello significativo di una rete di servizi della salute che a partire dal medico di base possa arrivare nel nostro territorio regionale ad offrire servizi di alta tecnologia e specializzazione, per interrompere il triste calvario delle migrazioni della salute. In tal modo si limiterebbe al massimo la duplicazione inutile di servizi all’interno di un territorio omogeneo, permettendo di spostare finanziamenti importanti verso altre offerte di servizi che “accompagnino” la persona nello scorrere degli anni della vita (il potenziamento delle lungodegenze, la rivisitazione del ruolo e delle funzioni delle Residenze Sanitarie Assistenziali, la qualificazione delle residenze per non autosufficienti) e verso la prevenzione (potenziando il funzionamento dei distretti quali luoghi di programmazione socio-sanitaria), consentendo anche di attuare un’equa politica delle tariffe.



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