Lettera di Carlo

Carissima, carissimo…

Prendere una penna, iniziare a scrivere qualcosa di sensato in queste prime caldi notti d’estate per raccontare tutto ciò che si ha nel cuore non è semplice.

Ma vorrei farlo prima di ogni altra cosa per ringraziare tutti, proprio tutti, anche le persone con le quali ho fatto fatica a trovare una condivisione d’idee, perché nel continuo confronto ho trovato stimoli di crescita malgrado da tempo abbia “la barba bianca”.
Credo di trovarmi con non poche difficoltà a presentarmi, e di certo mai avrei pensato di trovarmi un giorno a scrivere una lettera per presentarmi alla città come candidato sindaco.

Devo confessare che quando i miei amici mi hanno chiesto di candidarmi nuovamente a sindaco, questa volta ho avuto un momento di esitazione. L’esperienza di questi cinque anni, vissuti in consiglio comunale mi ha fatto capire quanto sia importante portare un contributo alla politica, cioè al vivere quotidiano della città e di chi la abita. Se penso alla responsabilità che hanno trentuno persone, nel decidere le sorti dei propri concittadini, nel disegnare la città che lasceremo ai nostri figli, vi dirò sinceramente, a 59 anni, tutto questo mi ha ridotto una maggior consapevolezza e prudenza. Non poche volte tornando a casa dopo una lunga seduta consigliare, ho faticato a smaltire emozioni, tensioni, le frustrazioni, vissute in quelle ore passate ai banchi del Consiglio.

Ma la voglia e la determinazione dei miei compagni di Bene Comune, la sensazione di poter ancora contribuire ad una Fano migliore, mi ha incoraggiato ad accettare.

Io so che molti considerano le nostre proposte, impossibili e velleitarie. Voi non immaginate quante volte sono stato definito in consiglio comunale “sognatore”. All’inizio questo mi faceva arrabbiare poi ho incominciato a prenderlo come un complimento, non solo perché mi faceva sentire in compagnia di uomini che hanno cambiato la storia, ma perché in realtà ho capito che dietro quella definizione si nascondeva solo l’incapacità di risolvere i problemi.

Ditemi voi se pensare una città dove le persone possano vivere in armonia e nel rispetto dell’ambiente, se pensare una Fano migliore, possa essere considerato “un sogno” e non un progetto.

Questa per me è la politica. “La politica è arte nobile”, diceva Paolo VI. La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri. A queste convinzioni lego il mio impegno a continuare.

Sono sicuro che io, insieme ai candidati delle liste che mi appoggiano, possiamo cambiare il futuro di questa città perché possiedono esperienza e competenze in tutti i settori dell’impegno amministrativo. Veniamo tutti da esperienze concrete. Siamo abituati a lavorare sempre in gruppo, e soprattutto non temiamo di farci aiutare da chi, più competente, indipendentemente dallo schieramento politico, ha mostrato capacità, idee e serietà per svolgere questa importante funzione pubblica.

Sono sicuro che tutto ciò sarà possibile se il prossimo 6 e 7 giugno darete fiducia a me ed ai candidati delle liste che mi appoggiano. Non imbrigliatevi nei soliti ragionamenti di eventuali alleanze, chiunque partecipi al ballottaggio sia io, Stefano o Federico ripartiremo da zero, mentre i voti alle liste rimarranno.

Ti ringrazio dell’attenzione e della pazienza nell’arrivare in fondo a questa lettera, ma soprattutto per il bene che vorrai a questa città.

Carlo De Marchi