Carloni il Re Mida al contrario

I quattro anni trascorsi da Carloni, ad Ancona, rimirando la statua Cavour che si erge davanti alla sede del Consiglio Regionale, indubbiamente gli sono serviti. Non ci illudiamo che pur scorgendone l’effigie ogni mattina, egli abbia in realtà appreso molto dallo statista piemontese. Ma per lo meno sono stati sufficienti per fargli decidere di ripresentarsi ai cittadini di Fano sfoggiando un nuovo look. Questa nuova specie di Carloni, rimesso a lucido, si presenta ora come coraggioso oppositore dei potenti, implacabile censore del malcostume della politica e persino animato da un nuovo spirito ecologista.

Carloni però è sempre lo stesso. E a chi ricorda le sue gesta da assessore del bilancio un brivido corre lungo la schiena. Carloni è stato una sorta di Re Mida al contrario. Tutto ciò in cui metteva le mani diventava per il comune di Fano oneroso. Così è stato per esempio con il parco del campo d’aviazione. Carloni aveva fatto firmare alla giunta un protocollo in cui si impegnava col demanio a comprare l’area del parco del campo d’aviazione. Quando poi il demanio decise di liberarsi di tantissime proprietà in Italia cedendole gratuitamente ai Comuni, Fano è rimasta tagliata fuori dalla possibilità di acquisire il terreno, perché già Carloni aveva impegnato il Comune a  pagarlo. Allora venne portata in consiglio comunale un’altra delibera che annullava la precedente, ma nel frattempo la ricognizione dei beni demaniali era chiusa e quindi l’area rimane tuttora non acquista.

Ancora più clamoroso è stato il caso della Caserma. Se fosse dipeso da Carloni, la caserma sarebbe costata ai cittadini ben 110 milioni di Euro. Una cifra folle, che avrebbe squadernato qualsiasi bilancio comunale. Poi, per fortuna, tutto saltò. Ma nel frattempo una Stu per gestire l’operazione era stata creata e la cosa costò comunque al Comune diverse decine di migliaia di euro. E chi fu mai il beneficiario? Santorelli, zio di Alberto, l’attuale assessore al bilancio, candidato a sostegno di Carloni con Ncd.

Ricordiamo tutto questo come promemoria ai cittadini perché non si facciano troppo abbagliare da dichiarazioni elettorali e da cartelloni che invadono la città come erbe infestanti. Il copione tanto si conosce