OdG: progetto Rom

Il Consiglio Comunale

Preso atto della oggettiva difficoltà ad per affrontare le relazioni con le famiglie Rom, che pure sono presenti nella nostra Città da oltre 14 anni;

Ritenuto indispensabile avviare peraltro con le suddette famiglie Rom una collaborazione progettuale sul loro futuro, perché sarebbe sbagliato imporre progetti decisi e realizzati sulla testa di chi deve poi viverli in prima persona quotidianamente e perché vanno invece promosse le capacità autonome delle comunità Rom di rendersi protagonista del percorso di integrazione

Ritenuto peraltro che ogni progettazione con le famiglie Rom vada fatta in un’ottica di investimento generazionale, in considerazione del fatto che sarannono le generazioni future quelle che potranno integrarsi pienamente nella comunità locale, senza peraltro perdere la propria identità;

Evidenziato che come metodo è assolutamente sbagliato offrire solo assistenza, poiché l’”assistenzialismo” produce solo separatezza e resistenza alla conoscenza dell’altro, né d’altra parte vanno assecondate mere domande d’assistenza che provenissero dalle famiglie Rom;

Notato che è’ indispensabile documentarsi su esperienze fatte in Italia, al fine di avviare nuovi progetti.

Osservato che è comunque necessario trovare un patto di collaborazione tra Enti pubblici, società civile, cooperazione, volontariato e gruppo Rom, in cui vengano presi non solo impegni formali, ma sostanziali, che facciano leva sulla volontà reciproca di passare oltre i pregiudizi, valorizzare le differenze nei contesti quotidiani che mettono fianco a fianco bambini e adulti Rom e locali,in una concreta prospettiva di convivenza reale tra i Rom e la città di Fano, in cui anche il gruppo Rom possa essere considerato una risorsa (anche sul piano di alcuni valori persi dalla Società consumistica) piuttosto che un problema;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta a promuovere un tavolo di incontro congiunto tra Amministrazione Comunale, Gruppo Rom, Volontariato e Consulta dell’Immigrazione, con lo scopo di individuare insieme in tempi brevi un progetto condiviso di integrazione tra la Città di Fano e il gruppo Rom che faccia leva sui seguenti punti :

• Scolarizzazione: E’ un aspetto fondamentale. La prima esperienza di Fano per i ragazzi Rom, si è fermata alla terza media. L’integrazione delle nuove generazioni deve iniziare proprio nel contesto istituzionale educativo: da qui possono iniziare i processi di integrazione, tra bambini, tra genitori…
• Occupazione: Formazione professionale, orientamento e consulenza per la costituzione di piccole imprese (settore delle costruzioni e del riciclaggio, manutenzione del verde, agricoltura, gestione di percorsi a cavallo lungo il Parco del Metauro, attività commerciali e artigianali).
• Abitazione: L’unità fondamentale di riferimento per queste culture è la famiglia allargata: 30, talvolta 40 persone che conservano rapporti stretti di mutuo appoggio e di cooperazione. Visto che ormai i nuclei Rom stabilitisi a Fano, hanno superato il nomadismo per divenire stanziali e residenziali, la soluzione ‘campo sosta’, che esaspera tutte le tensioni per chi vi abita e per chi vi confina, è superata. Può essere interessante pensare ad un ‘villaggio attrezzato’ Rom autocostruito, cioè un’’area residenziale’ costituita da strutture abitative vere e proprie (tipo prefabbricato), per le situazioni di insediamento stabile, nel quale il gruppo può gestire la propria autosussistenza.
• Regolarizzazione : .Da 14 anni il gruppo storico delle famiglie Rom è presente a Fano ed un progetto serio dovrebbe comprendere anche la possibilità di regolarizzare la loro permanenza sul territorio italiano.
• Valorizzazione : Attraverso mostre e convegni, evidenziare gli aspetti valoriali della cultura Rom, per superare la diffidenza verso gli stessi Rom piuttosto strutturata nella popolazione fanese;
• Monitoraggio ::E’ importante verificare l’andamento del progetto, il suo stato di avanzamento.”in itinere”.

Il consigliere di Bene Comune
Carlo De marchi


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