La delicata questione della legittimità del PRG

La delicata questione se il Sindaco di Fano poteva o no votare il PRG è una pura questione di diritto e come tale dovrà essere verificata dagli organi competenti. Un diritto non può essere considerato una questione politica, o di libera interpretazione: o è tale oppure non è.
L’unica valutazione politica che si può fare in merito, è la considerazione del motivo per cui un amministratore di lungo corso come il Sindaco (visto che ha fatto per molti anni l’Assessore nelle giunte di centrosinistra), non abbia adeguatamente valutato l’ipotesi di una sua eventuale incompatibilità nel voto del PRG, visto che questo interessava alcuni suoi parenti.
Qualora egli l’abbia valutato rimane da chiedersi se è stato superficiale oppure se, in malafede, sperava che nessuno se ne accorgesse.
Per il consigliere Paolo Seri, alla sua prima esperienza politica, ci può essere l’attenuante della non conoscenza delle norme, ma per il Sindaco questo beneficio non può essere invocato. Quanto meno doveva segnalare questo pericolo di incompatibilità per gli approfondimenti e le verifiche del caso.
Tra l’altro i casi di Mondolfo e di Cartoceto avrebbero dovuto suonare come campanello d’allarme sulla delicatezza di certe procedure in merito alla approvazione di un PRG.
Rimane comunque il fatto che era doveroso, sia per la maggioranza consiliare che per l’opposizione, affidarsi ad un organismo (il Tar) che al di sopra delle parti effettuasse una verifica sui diritti al voto di potenziali interessati ai contenuti del PRG. Se tali verifiche daranno esito negativo, allora saremo tutti più sollevati sulla legittimità dello stesso, anche se rimane il nostro giudizio negativo, sul piano politico, sulle sue previsioni. Ma nello specifico dei contenuti del PRG ritorneremo quando, tramite le Osservazioni presentate, ci auguriamo di poterlo correggere in meglio.


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