Servizio di terapia con camera iperbarica

Una delle pratiche terapeutiche per cui spesso si trovano risposte insufficienti nel nostro territorio è quella che necessita dell’uso della “camera iperbarica”. Questo apparato medico a pressione permette di ospitare al suo interno pazienti per poterli sottoporre alle terapie di trattamento nei casi in cui sia richiesta una pressione differente da quella atmosfera. Consiste in un involucro metallo chiuso da portelli ermetici e collegato a bombole di aria o altro gas che viene immesso per generare una pressione differente da quella atmosferica.
La camera detta anche “camera di compressione” viene utilizzata per trattare, ad esempio, la malattia da decompressione dei subacquei; la stessa camera per terapia iperbarica può essere utilizzata negli ospedali o nei centri iperbarici per trattare i pazienti che possono trarre giovamento da questa terapia particolare, più comunemente e frequentemente di quanto si possa pensare. Per alcuni anni il nostro territorio è riuscito ad avere una risposta a questo problema mediante una struttura privata. Il servizio successivamente è stato chiuso ed il Centro privato, vista l’impossibilità di poter continuare ad usare l’apparecchiatura in oggetto, decide a questo punto di offrire gratuitamente l’apparecchio alla nostra Azienda Sanitaria Locale, ma a questa proposta non fu data alcuna risposta.

Ora sappiamo che ad Ancona ci si sta attivando per far nascere un servizio di Terapia Iperbarica ex novo, con ovvio investimento economico che ne prevede anche l’acquisto.

Tutto questo premesso di interpella il sindaco e la giunta per sapere

– perchè non è stata accettata la donazione, perchè allora la nostra ASL non fece quei lavori necessari per poter utilizzare nel nostro nosocomio una struttura così preziosa. Lavori che avrebbero permesso di avere nel nostro ospedale un servizio di qualità ed eccellenza e nel contempo di evitare le spese a cui si sta sottoponendo l’ASUR per dotare Ancona dell’identico servizio
– perchè non attivarsi verso l’ASUR presentando questa ipotesi che avrebbe il merito di utlizzare un apparecchio già esistente e di dimostrare la reale volontà dell’ Azienda Sanitaria Regionale a sfruttare tutte le risorse sanitarie presenti nel territorio all’interno di una politica di coordinamento di tutte le Zone Sanitarie Territoriali

Carlo De Marchi
consigliere comunale di Bene Comune


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