La mia risposta alle accuse dell'UDC

L’accusa che l’UDC fa nei miei confronti sulla questione del crocifisso è strumentale e utile solo a dividere, creando lacerazioni dentro e fuori i partiti. Nella stanza dove lavoro il crocifisso l’ho appeso io, e dipendesse da me il crocifisso resterebbe al suo posto. Dunque sono prive di senso le accuse che l’UDC riversa su di me.

L’accusa poi che io sarei un estremista di sinistra e dovrei quindi andar via da Bene Comune, dimostra come l’UDC abbia ancora una visione tutta ideologica della politica, incapace di valutare l’operato di consiglieri e partiti sulla base di quanto propongono e fanno.

Infine l’accusa che più mi ha fatto sorridere, e cioè che io non seguirei la Dottrina Sociale della Chiesa. Negli anni ’80 ho fondato a Trieste la Commissione Giustizia e Pace di quella Diocesi. A Fano sono promotore e membro dell’Ufficio Diocesano della pastorale sociale e del Lavoro. A Fano sono stato promotore delle due scuole diocesane che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa, la Scuola di formazione Sociale e Politica e la Scuola di Pace, di cui sono anche responsabile. Nel 2005 ho chiamato a Fano il Card. Renato Martino a presentare il “Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Purtroppo non ho mai visto nessuno dell’UDC partecipare a questi incontri: ho visto invece molte volte, in consiglio comunale, membri di quel partito sostenere delibere, ordinanze e mozioni in netto contrasto con la Dottrina Sociale della Chiesa. I cittadini sanno benissimo valutare la nostra coerenza con i valori che ci ispirano e che professiamo, guardando non alle rivendicazione di principio ma ai comportamenti concreti che mettiamo in atto.

Luciano Benini
Consigliere Comunale di Bene Comune –