Senza rovinare la festa…

Rispetto del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale

In occasione del primo consiglio comunale, tenutosi il 23/6/2009, sono stai ripetutamente violati, sia formalmente che sostanzialmente, diversi articoli del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale (RFCC).

Trattandosi della seduta nella quale si insediavano i nuovi consiglieri e veniva nominata la giunta comunale, il sottoscritto non ha voluto rovinare la festa. Non intendo rivolgere critiche specifiche né al consigliere Severi, che ha diretto i lavori nella prima parte, né al Presidente eletto Santorelli, in quanto entrambi alle prime armi ed in evidente imbarazzo sulle modalità di conduzione del consiglio, ma certo quanto successo non deve più ripetersi.

Riassumo per sommi capi quanto avvenuto.

 

Violazione n. 1 e n. 2

L’art. 97 del RFCC recita:

 

1. Copia del presente regolamento viene distribuita ai Consiglieri, agli Assessori e ai dirigenti del comune e a chiunque ne faccia richiesta e pubblicata sul sito internet del Comune.

 

La violazione è duplice in quanto nessun consigliere è stato messo in grado di conoscere preventivamente le “regole del gioco” (il regolamento, assieme allo Statuto, è stato consegnato solo all’inizio di seduta e non allegato alla comunicazione, al domicilio del consigliere, dell’avvenuta nomina) e la versione pubblicata sul sito internet del Comune era ed è la vecchia versione priva di 3 delibere di modifica dello stesso.

Anche il punto 5. dell’art. 26 del RFCC afferma che:

I gruppi consiliari e i singoli consiglieri hanno diritto ad una preventiva informazione su tutte le questioni sottoposte al Consiglio. A tal fine i fascicoli relativi alle proposte iscritte all’ordine del giorno del Consiglio sono depositati nell’ufficio di Presidenza almeno quarantotto ore prima di ogni seduta ordinaria, e almeno dodici ore prima in caso di seduta urgente.

Se su tutte le delibere si ha diritto di avere “preventiva informazione”, figuriamoci se non deve essere preventiva l’informazione sulle “regole del gioco”.

 

Violazione n. 3

La convocazione dei Consigli Comunali deve avvenire dandone la massima diffusione ai cittadini. Ciò è sempre avvenuto tramite affissione all’Albo Pretorio e manifesti in città, ma da almeno una decina d’anni tutti i Comuni lo mettono ben in evidenza anche nell’Home Page del proprio sito Internet. Sul sito del Comune di Fano, invece, non vi era traccia della convocazione del primo Consiglio Comunale mentre in compenso la mattina del 23 giugno compariva, nella sezione “Ultim’ora” dell’Home Page, la notizia dell’imminente notte fanese (che invece si era già tenuta 5 giorni prima).

 

Violazione n. 4

La scansione temporale di cui all’art. 76 del RFCC esprime chiaramente il fatto che il Presidente del Consiglio deve guidare le varie fasi della discussione (enunciazione dell’argomento all’ordine del giorno, concessione della parola al relatori, poi ai consiglieri per gli emendamenti, poi la discussione purchase nolvadex generale, poi le dichiarazioni di voto ed infine la messa in votazione). Invece, dopo aver enunciato l’elezione del Presidente del Consiglio e dopo la comunicazione del consigliere Carloni che designava Santorelli come Presidente del Consiglio, il Presidente Severi poneva in votazione senza dare la parola ai consiglieri. Su mia richiesta il Presidente Severi mi concedeva la parola ma non scusandosi per non aver aperto la discussione ma anzi affermando che era stata una mia mancanza non chiederla.

 

Violazione n. 5, n. 6 e n. 7

Mentre stavo parlando il consigliere Carloni mi interrompeva per una mozione d’ordine (prevista dall’art. 71 del RFCC).

La prima violazione consiste nel fatto che il consigliere Carloni non aveva titolo a parlare in quanto l’art. 76 comma 4. del RFCC dice testualmente:

I Consiglieri che intendono parlare ne fanno richiesta al Presidente all’inizio o durante il dibattito.

Inoltre l’art. 65 comma 5. recita:

Solo al Presidente è permesso di interrompere chi sta parlando, per richiamo al regolamento od ai termini di durata degli interventi stabiliti.

Quindi il consigliere Carloni avrebbe potuto avanzare richiesta di mozione d’ordine solamente al termine del mio intervento, cosa alla quale ha rinunciato quando si è reso conto che non ne ricorrevano le circostanze previste dall’art. 71 del RFCC.

La seconda violazione consiste nel fatto che il Presidente non ha zittito il consigliere Carloni, come invece avrebbe dovuto fare ai sensi dell’art. 65 comma 4 che recita:

Debbono essere evitate le discussioni fra i Consiglieri; ove esse avvengano, il Presidente deve intervenire togliendo la parola a coloro che stanno partecipando alla discussione, mantenendola al Consigliere iscritto a parlare.

La terza violazione consiste nel fatto che il Presidente ha inopportunamente sollecitato la conclusione del mio intervento senza averne titolo in quanto ero abbondantemente entro i tempi e gli argomenti della discussione.

 

Violazione n. 8

Su ogni deliberazione del Consiglio Comunale si deve aprire la discussione. Il RFCC non conosce eccezioni a questa regola generale. Invece sulle delibere relative alle comunicazioni degli assessori e relative surroghe non è mi stato concesso di parlare, seppure avevo chiesto di farlo. Fra l’altra ad impedirmi di parlare non è stato il Segretario Generale, l’unico che aveva titolo a farlo, ma il Direttore Generale De Leo.

 

Violazione n. 9

Se al momento del giuramento il Sindaco si fosse limitato a pronunciare la formula di rito, non si sarebbe dovuta aprire la discussione. Ma il Sindaco si è prodotto in una comunicazione che ha spaziato dalla campagna elettorale al rapporto fra i gruppi consiliari al futuro della giunta. Dunque si sarebbe dovuto applicare quanto previsto dall’art. 73 del RFCC che recita:

1. Il Presidente e il Sindaco, esaurite le formalità preliminari, possono tenere celebrazioni e commemorazioni nonché fare comunicazioni su oggetti estranei all’ordine del giorno.

2. I Capigruppo, o un loro consigliere delegato verbalmente, possono intervenire sulle comunicazioni per non più di cinque minuti; comunque, non possono adottarsi deliberazioni.

Invece in violazione di tale norma non mi è stato consentito di parlare.

 

 

Aggiungo infine che avrei potuto far ricorso all’art. 40 del RFCC che al comma 1. recita:

1. Sussiste il “fatto personale” quando un Consigliere venga censurato nella propria condotta ovvero quando gli vengano attribuite opinioni contrarie o diverse da  quelle espresse o  che venga coinvolto in dichiarazioni altrui.

Infatti la consigliera Cucuzza mi ha attribuito due volte un’opinione contraria a quanto da me affermato, accusandomi di aver voluto fare un processo alle intenzioni e di non aver fiducia nei giovani. In realtà nel mio intervento non solo non avevo fatto nessun processo alle intenzioni ma anzi avevo espressamente detto che avrei contribuito e sostenuto il consigliere Santorelli qualora fosse stato eletto a Presidente del Consiglio. Inoltre avevo sottolineato la positività della presenza di tanti giovani in consiglio comunale e l’importanza che sempre più siano affidati loro compiti di amministrazione, dicendo però che proprio la presidenza del consiglio era la funzione meno adatta per loro visto che necessita di esperienza, equilibrio e maturità, doti che per definizione non possono essere ancora in possesso di chi non è neppure mai entrato in consiglio comunale.

Anche in questo caso, per non rovinare il clima del primo consiglio, ho lasciato perdere e non sono ricorso all’art. 40.

 

In conclusione credo che in un Consiglio Comunale nel quale la giunta è sostenuta da una maggioranza senza precedenti il rispetto dei diritti delle minoranze dovrebbe essere assoluto. Invece così non è stato.

Attendo, prima del prossimo Consiglio Comunale, rassicurazioni sul fatto che quanto accaduto non si ripeterà più.

 

Cordiali saluti

Luciano Benini

Consigliere Comunale di Bene Comune

 

Fano, 29/6/2009

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5 comments to Senza rovinare la festa…

  • martin santoro

    Carisimo Benini:
    Certo che sono dalla sua parte, non c’è dubbio. Sarà sicuramente un esempio per tutti li dentro.
    Non pretendo che mi si accontenti, ormai non ne ho bisogno.
    Saluti e auguri ancora.

  • roberto rivosecchi

    Quasi perfetto Benini, direi l’unico con diritto di cittadinanza in un Consiglio grigio ed amorfo (Sindaco compreso). Ricordi però che nei giorni feriali non basta appellarsi alla giovane età, occorre ricordare che simili figure sono il manifesto del berlusconismo, giacca e cravatta, grammatica approssimativa e tanto populismo come strumento di successo personale. Altro che bene comune!

  • Luciano Benini

    Ovviamente “rovinare la festa” ero un modo di dire. Comunque assieme a tantissimi che mi hanno ringraziato per quanto ho fatto in consiglio comunale (in realtà mi sono frenato quasi subito), pochi altri mi hanno criticato perchè ho subito attaccato. Non si può accontentare tutti.

  • Come ha già scritto precedentemente, in Consiglio Comunale si decidono le sorti della città e dei suoi abitanti. Il rispetto dei regolamenti è l’ABC per ogni buon amministratore. Se si violano così palesemente le norme, le procedure formali di un’Asseblea, è facile pensare che questi amministratori adottino lo stesso metodo anche per questioni molto più importanti.
    Quindi d’accordo con lei Sig. Benini su tutta la linea.

  • martin santoro

    Rovinare la festa!
    Non è una festa è un consiglio comunale.
    Spero che non si lasci passare altre violazioni di questo genere.
    Grazie a tutti.
    Tanti auguri al consigliere.



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