L'integrità morale, una pre-condizione di una politica per il bene comune

In riferimento ai casi di cui si discute in questi giorni sui giornali, e che riguardano il Sindaco e non solo, prima di tutto occorre riprendere il concetto di legalità, che (come dice Di Pietro) deve tornare ad essere il minimo comune denominatore, anche se non è per nulla scontato. Per cui se ci sono stati comportamenti illegali, occorre solo sperare che la Magistratura faccia bene e presto il proprio lavoro. Noi di Bene Comune non vogliamo speculare su queste vicende, ancora poco chiare, perché si otterrebbe l’effetto di allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica e di criminalizzare, in maniera qualunquistica, tutti i politici, anche coloro che si comportano con passione e con le necessarie motivazioni.
Poi occorre recuperare il concetto di moralità, a cui anche la politica deve rispondere.
Legalità e moralità: se la prima è un obbligo, la seconda è un dovere.
Moralità significa che coloro che hanno responsabilità politiche o istituzionali devono condividere i problemi sociali delle comunità da essi governate, ossia esercitare la pratica del potere con spirito di servizio tramite quelle virtù (prudenza, modestia, carità) che consentono di assumere come finalità ultima del proprio mandato il bene comune e non il prestigio o l’acquisizione di vantaggi personali.
Infine occorre da parte dei politici senso di responsabilità: chi ha cariche pubbliche non può usare le debolezze altrui, lanciare accuse e illazioni non verificate, perché sono una forma di violenza da cui non si può tornare indietro e danneggiano la credibilità delle Istituzioni.
La pratica del potere con spirito di servizio è una dimensione che va assolutamente recuperata, ma questo si può fare solo aumentando il “tasso di democrazia”, ossia limitando i politici cosiddetti “professionisti” e pretendendo una alternanza costante dei ruoli. Chi fa politica da molti anni sicuramente non riesce più a percepirla come un contributo “temporaneo” alla comunità in cui vive, e si lascia prendere da meccanismi non corretti, che tendono a garantire un perpetuarsi delle proprie posizioni di potere.
Senza l’alternanza ed una maggiore partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, può diventare a rischio la stessa democrazia.
Il compito delle Istituzioni è quello di rendere accessibili a tutte le persone i beni necessari (materiali, culturali, morali e spirituali) per condurre una vita dignitosa, quindi chi governa deve garantire questa accessibilità, e l’opposizione deve esercitare una funzione di controllo e di verifica affinché tutti i diritti, anche quelli dei più deboli, siano rispettati.
Per questo deve essere reintrodotta una dialettica serena e costruttiva tra maggioranza ed opposizione, che non può che essere costruita sul massimo della trasparenza possibile. Trasparenza che, noi di Bene Comune, lamentiamo essere troppo scarsa a tutti i livelli e in tutte le Istituzioni. –