L’IDENTIKIT DEL CANDIDATO IDEALE (editoriale dell’ultimo numero de Il Pungiglione)

Oggi più che mai c’è bisogno di trovare persone che sappiano riavvicinare la gente alla politica. Ne va della stessa democrazia. Quando, infatti, la popolazione non ha più fiducia nella sua classe politica, il pericolo di una deriva autoritaria – anche in forme subdole – è facilmente dietro l’angolo.
Ciò che si chiede oggi a coloro che vogliono fare politica, è soprattutto avere buone qualità personali. L’esperienza, il denaro, un partito forte alle spalle, la competenza, l’età, il genere, la bella presenza, sono quindi elementi secondari se non, in alcuni casi superflui. Ciò che conta è la credibilità e la storia personale. La capacità di ricreare fiducia.
Si può anche vincere un confronto elettorale, ma senza buone qualità personali dei candidati alle massime cariche di governo di una città o di un territorio, non si invertirà una tendenza destinata a vedere sempre meno persone che eserciteranno il loro diritto al voto.
Perché allora non tentare di usare questi criteri anche per individuare il candidato a sindaco per il Comune di Fano?
Dovrebbe essere una persona che sappia parlare con il cuore in mano, garantendo il suo impegno massimo, ma senza promettere cose che non conosce.
Che sia evidente a tutti che fa politica in spirito di servizio, e che più che essere direttamente il protagonista sappia far parlare gli altri: i giovani ai giovani, le donne alle donne, i professionisti ai professionisti, gli immigrati agli immigrati. Che si circondi di persone e collaboratori seri, ognuno dei quali .per la sua categoria o condizione, sappia trasferire i bisogni dei cittadini in proposte politiche, affinché lui le possa armonizzare e concretizzare nella prospettiva del bene comune. Una prospettiva che può essere selettiva, e che pertanto qualora fosse necessario dire dei no, essi siano accompagnati sempre da una motivazione sufficientemente chiara che tutti sappiano accettare.
Che sappia ascoltare tutti, gli amici ed i nemici, la sua maggioranza e l’opposizione, il cittadino più umile al pari dei rappresentanti di importanti interessi, che si confronti con tutti, senza pregiudizi di alcun tipo, e che sappia accettare umilmente anche le buone idee che provenissero dai suoi avversari politici.
Che abbia il coraggio di scegliere e di decidere, pur nella consapevolezza che ogni scelta può essere discutibile, incompleta, adatta solo in quella circostanza storica e quindi non ripetibile.
Che dimostri di fare politica con gratuità, ossia che percepisca il giusto compenso per il lavoro che svolge, ma che, non dipendendo dalla politica, possa al termine del suo mandato tornare alla propria occupazione, uscendo dall’impegno politico nella stessa condizione sociale, e finanziaria, in cui era quando è entrato, avendo il coraggio di passare la mano a tempo debito senza sentirsi indispensabile.
Che abbia il desiderio di vincere, di dimostrare la propria qualità e la propria passione, ma senza che questo desiderio diventi assoluto al punto da non avere il coraggio di perdere pur di rimanere coerente con i propri valori.
Non so se sia facile trovare una persona simile, ma se si vuole veramente riconquistare la fiducia dei cittadini nella politica, bisogna almeno tentare di cercarla.


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