Ospedale unico o Buona Sanità

Il faticoso percorso che porta alla individuazione di un programma comune con il PD deve sempre scontrarsi con le ondivaghe dichiarazioni dei suoi componenti. Veniamo così a scoprire di improvvise conversioni e cadute di cavallo. Sappiamo oggi che il prossimo candidato sindaco del PD è improvvisamente favorevole all’acqua pubblica, dopo aver votato in consiglio provinciale alla fusione con Hera, interessato soggetto privato; sappiamo che ora è anche contrario alla cementificazione dell’aeroporto, dopo che Ucchielli si è dichiarato favorevole. Ma in una cosa il parere, sin dal voto della consigliera Mollaroli in consiglio Regionale è sempre rimasto uguale, la convinzione che sia necessario un Ospedale nuovo, addirittura ultimamente dalle dichiarazioni sembra che se ne propongano addirittura due!!! Bene Comune da sempre sostiene che porre in questi termini la questione è assolutamente sbagliato. E’ necessario definire progetti di breve, medio e lungo termine. Nell’immediato è necessario attuare un armonico e “responsabile” progetto di coordinamento di Area Vasta. Le attività sanitarie negli anni ’80 sono state improntate spesso ad iniziative occasionali , localistiche ed ad un errato senso di concorrenza. Questo ha causato il rischio di sovrapposizione e surplus di servizi, ma che nel loro complesso non riescono a rispondere a problemi più complessi per cui spesso sono necessari viaggi o spostamenti in altre sedi. Un inventario dei servizi potrebbe aiutarci ad eliminare i doppioni ed attivare i servizi carenti. Realizzare un’armonica organizzazione tra strutture ospedaliere ed in particolare tra quelle della costa, finalizzate anche a non depauperare i servizi dell’entroterra e dell’area montana, è un secondo tempo necessario. Azienda Ospedaliera come sede di possibili eccellenze, ospedali di zona sostegno ai trattamenti usuali e numericamente numerosi distribuiti con saggezza nel nostro territorio provinciale, scevri da clientelarismi ed equilibrismi politici, di cui invece spesso siamo testimoni. Solo a questo punto, solo dopo ampio investimento economico su persone e ed innovazioni strumentali, se ci saranno fondi adeguati, potremmo dare sfogo alle fameliche esigenze dell’edilizia. Non vorrei passasse troppo rapidamente nel dimenticatoio quanto successo con il nuovo padiglione del S. Croce, solo il grande senso civico della nostra cittadinanza, ha evitato che si andasse su “striscia la notizia”. Per ultimo e non ultimo ci piace ricordare che comunque , anche se il piano Sanitario Regionale stenta ad affermarsi, la salute prima che curata va mantenuta., va avviato il percorso di continuità assistenziale. Bisogna promuovere il territorio quale primaria sede di assistenza e di governo dei percorsi sanitari e socio sanitari. L’obiettivo prioritario è la realizzazione di un processo di riordino che garantisca un elevato livello di integrazione tra i diversi servizi sanitari e sociali, realizzato con il supporto del medico e dell’assistenza sanitaria di base. Un processo teso a fornire l’unitarietà tra prestazioni sanitarie e sociali, la continuità tra azioni di cura e riabilitazione, la realizzazione di percorsi assistenziali integrati, l’intersettorialità degli interventi, unitamente al conseguente riequilibrio di risorse finanziarie e organizzative in rapporto all’attività svolta tra l’ospedale e il territorio a favore di quest’ultimo». Vanno assolutamente trovate risorse per il settore della diagnosi, della prevenzione e di coordinamento socio sanitario, vanno coperte tutte le esigenze di cura e riabilitazione ed in particolar modo è necessario ricordarsi sempre di scegliere per ogni servizio le figure più capaci e competenti.


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