Queste primarie sono sbagliate

Rispondo a Francesco Torriani, segretario cittadino del PD, per spiegare perché queste primarie, a mio avviso, sono sbagliate.
Innanzitutto non è vero che sono uno strumento democratico. Quando vengono candidati, con percorsi non sempre del tutto chiari, tre dirigenti di partito (due attuali consiglieri comunali e un attuale consigliere provinciale), che hanno come unico obiettivo una “guerra di posizionamento” dentro il partito, non si possono definire il massimo della democrazia. “Ma mi faccia il piacere …” avrebbe detto Totò.
Inoltre tutto il percorso del PD di questi ultimi nove mesi, dimostra abbastanza chiaramente che non si è affatto capito la lezione del 2004 di Fano né la lezione di aprile 2008 a livello nazionale. Non si possono ripresentare sempre gli stessi personaggi, che vengono dagli apparati di partito: occorre il coraggio di scommettere sul nuovo, che a Fano purtroppo non c’è stato.
Non è Bene Comune che guarda indietro e non al futuro (come afferma Torriani), ma è proprio il PD. Inoltre, vorrei ricordare al segretario del PD che le primarie non sono il toccasana per tutti i mali, e non risolvono da sole tutti i problemi politici.
Le primarie non possono essere utilizzate quando un gruppo di partiti, che dovrebbero comporre una coalizione, mettono ciascuno in campo dei loro esponenti, e poi affidano alle elezioni primarie il compito di scegliere chi fra questi debba essere designato alla carica che dovrà essere ricoperta nelle successive elezioni. In questo caso scatterebbe comunque la corsa fra i vari partiti a far fare la migliore figura possibile ai propri candidati, con il risultato che si ricreerebbero i meccanismi tipici degli alleati in guerra fra di loro, che debbono pertanto misurarsi per un possibile primato, con la conseguente necessità di distinguersi.
Queste non sarebbero vere elezioni primarie. E’ chiaro che vincerebbe il candidato della segreteria del partito più forte. Sarebbe solo una prova di forza, inutile e spesso anche dannosa per il clima che si creerebbe tra gli stessi partiti. E gli esponenti che si sottoponessero a tale prova sprecherebbero energie e risorse finanziarie che tanto varrebbe destinare alle vere elezioni.
Allora le elezioni primarie servono solo se si ha il coraggio di individuare persone provenienti dalla società civile, e non dagli apparati di partito, per formare la futura classe dirigente. In queste caso esse avrebbero un senso se utilizzate per consultare l’elettorato sulla scelta tra chi, all’interno di un gruppo di persone di alto profilo morale, culturale e sociale, ma di scarsa esperienza politica, possa essere designato a ricoprire l’incarico di sindaco. E’ sicuramente un modo saggio per verificare il comportamento di persone, normalmente non “avvezze” alla attività politica, e di misurare il consenso che queste persone possano avere per ricoprire certi ruoli. Ma non è questo il caso prospettato oggi dal PD.


Commenti

Una risposta a “Queste primarie sono sbagliate”

  1. Scrivi qui il tuo commento

    mon cher darpetti,

    non conosco il taglio della risposta di torriani a cui ti riferisci, quindi non interferisco in merito (alle sue osservazioni, è ovvio), e non mi piace far avvocato d’ufficio;
    allora, mio caro, ciò che asserisci tu invece mi trova completamente d’accordo e riconosco anch’io che il valore aggiunto dell’azione politica oggi si trovi principalmente, se non esclusivamente, in tutte quelle espressioni “serie” di partecipazione e di pensiero a vedere la cosa pubblica in termini di benessere comune,e per far ciò, elementare watson!, non c’è che la partecipazione in tutti i momenti; certo che sarebbe stato meglio costruire opzioni “nuove” ed espressione di fette di cittadinanza carne e sangue; non è stato possibile, pur in tanti di noi avendolo predicato ai quattro venti avevamo insistito per tale novità; certo che fare adesso?, isolarsi offesi per il mancato accoglimento della “politica ortodossa”?, contrapporsi in maniera a prescindere e stop?, non credo più a tali testimonianze, è trascorso il tempo ormai, e spero per sempre;
    io intendo governarli i processi di una società complessa come la nostra e non vivere quello che già viviamo con il governo centrale del cavaliere che pur di attendere quello che ha detto in campagna elettorale con pauperistico piglio,e con l’appogio neanche tanto discreto della chiesa ufficiale (so che sei laico abbastanza, ti conosco, e non te la prenderai), adesso sta “spogliando” la qualunque per questa stramaledetta ici sulla prima casa! (che già prodi nella sua parte più esposta aveva eliminata, le dimentichiamo tutti queste cose);
    vediamo di non ripetere gli errori della frammentazione anche nella nostra città; allora, caro darpetti, ci sarà subito collegato il momento post primaria (nella cui serietà io credo, mio caro)ed è quì che occorre esserci per un programma e risorse umane che siano quelli di tutti noi, così detti della società civile, certo mediato con la lettura “politica” di qualche equilibrio; insistere, insistere, insistere, coinvolgendo la cittadinanza massicciamente in tale fase; non buttiamo anche il bambino per favore!;

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *