Lettera aperta all’assessore Mancinelli

“Mio Dio non è possibile”, questa è stata la prima reazione al tuo intervento sulla scelta di non sostenere Moonlight, perché, così leggo, nella precedente manifestazione è stato presentato un libro scritto da un EX tossicodipendente. Se fosse stato qualche altro avversario politico, avrei detto: vergognoso! Come si fa a dire certe cose. Se ripenso ai miei trentacinque anni d’impegno nei confronti del disagio giovanile, dell’adolescenza e della crescita umana, ai tanti incontri con amici che bucavano eroina e le loro famiglie, il disagio, la solitudine di decine di adolescenti accolti nei nostri centri, davvero mi assale un moto di scoramento, “non è servito a niente”. Non sono d’accordo non condivido la tua affermazione. E’ un’affermazione, non so se te ne sei reso contro, che mette in discussione il lavoro di decine, centinaia di comunità, servizi terapeutici pubblici o privati che operano da anni nel modo dei giovani che bucano, che tirano o s’impasticcano. La tua affermazione, forse non te ne sei accorto, stigmatizza la tossicodipendenza come processo irreversibile, e chi ne è venuto fuori , mantiene ancora i segni di questo passaggio e non può collaborare o dare un proprio contributo di aiuto. Io spero che Don Oreste Benzi, don Mario Picchi, due grandi fondatori di comunità di recupero, che del contributo di chi era uscito dalla droga hanno fatto sempre tesoro, possano dal cielo illuminarti, ti possano spiegare in sogno come davvero funziona il mondo del disagio giovanile. Sicuramente non lo volevi dire, ma si fa presto a dividere il mondo in buoni e cattivi, sani e malati. Siamo in una deriva pericolosissima.
Era sufficiente dire: sono assessore e moonlight non mi piace, non rispecchia la mia visione di cultura, e finiva lì. Anch’io fossi assessore metterei in dubbio la notte bianca e la Fano dei Cesari! Embè chi governa lo può fare, ma che c’entra con tutto ciò l’esperienza di un ex tossicodipendente che comunque resta un grande messaggio di speranza che si può rinascere, che non tutto è finito. Un messaggio di gioia e di speranza anche per tutti noi, nelle nostre angosce, paure, nelle stanchezze, nei nostri conflitti interiori ed esteriori, che a tutti è dato di poterne venir fuori e salvarsi.

Carlo De Marchi


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *