Al Sindaco
Alla Presidente de Consiglio
Comune di Fano

Oggetto: EMENDAMENTI AL PRG
Il sottoscritto consigliere comunale propone i seguenti emendamenti al PRG:

COMPARTI

EMENDAMENTO

SPIEGAZIONE

1

ST1_P02: eliminare il comparto. Comparti dannosi, a un passo dal mare.

2

ST1_P03: eliminare il comparto.

3

ST1_P04: eliminare il comparto Comparto dannoso, in un’area già densamente costruita.

4

ST1_P06: eliminare il comparto. Comparto dannoso, ad un passo dal mare.

5

ST1_P08: eliminare il comparto Comparto dannoso, in un’area già densamente costruita.

6

ST1_P09: eliminare il comparto Comparto dannoso, in un’area già densamente costruita.

7

ST1_P10: eliminare il comparto Comparto dannoso, in un’area già densamente costruita.

8

ST1_P11: eliminare il comparto Comparto dannoso, ad un passo dal mare.

9

ST2_P01: eliminare il comparto. Per ridurre l’enorme possibilità di edilizia abitativa consentita dal nuovo PRG a valle dell’autostrada.

10

ST2_P02: eliminare il comparto.

11

ST2_P03: eliminare il comparto.

12

ST2_P04: portare l’indice abitativo da 0.25 a 0.20.

13

ST2_P07 eliminare il comparto.

14

ST2_P08 eliminare il comparto.

15

ST2_P09 eliminare il comparto.

16

ST2_P10 eliminare il comparto.

17

ST2_P11 eliminare il comparto.

18

ST2_P14 eliminare il comparto.

19

ST2_P15 eliminare il comparto.

20

ST3_P01: eliminare il comparto.

21

ST3_P06: eliminare l’indice abitativo.

22

ST3_P06: eliminare il comparto. L’area deve rimanere a destinazione industriale, con finalità legate alla cantieristica.

23

Inserire nel comparto ST3_P06 l’obbligo di realizzare un impianto di fitodepurazione con recupero delle acque  

24

ST3_P07: eliminare il comparto. Comparto senza nessuna logica.

25

ST3_P08: eliminare il comparto Inadeguato al completamento

26

ST3_P11: eliminare il comparto. Comparti dannosi, in aree già densamente costruite.

27

ST3_P12: eliminare il comparto.

28

ST3_P17: eliminare il comparto.

29

ST3_P18: eliminare il comparto.

30

ST3_P19: eliminare il comparto.

31

ST3_P20: eliminare il comparto.

32

ST3_P21: eliminare il comparto.

33

ST4_P01: eliminare il comparto. Il comparto è a ridosso delle colline e senza nessuna logica.

34

ST4_P03: eliminare il comparto. Zona artigianale è e tale deve rimanere.

35

ST4_P12: eliminare il comparto. L’edificazione di questi comparti snaturerebbe la bellezza e tipicità di Carignano.

36

ST4_P13: eliminare il comparto.

37

ST4_P14: eliminare il comparto.

38

ST4_P15: eliminare il comparto.

39

ST4_P16: eliminare il comparto.

40

ST4_P17: eliminare il comparto. Comparto dannoso a pochi metri dal mare.

41

ST4_P18: eliminare la zona B4. Non c’entra niente mettere ulteriori case in quella zona.

42

ST4_P19: dimezzare la superficie complessiva del comparto e portare l’indice abitativo a 0.2. Il comparto è a ridosso delle colline, entro la fascia di inedificabilità dei 300 metri dal mare e in una zona già densamente abitata, al punto che attualmente il traffico è difficile.

43

ST4_P20: eliminare il comparto. Non c’entra niente mettere ulteriori case in quella zona.

44

ST4_P21: eliminare il comparto. Non c’entra niente mettere ulteriori case in quella zona.

45

ST5_P01: eliminare il comparto. Comparti inutili.

46

ST5_P02: eliminare il comparto.

47

ST5_P03: eliminare il comparto.

48

ST5_P04: eliminare il comparto.

49

ST5_P05: eliminare il comparto.

50

ST5_P06: eliminare il comparto. Comparto inutile e vicino ad un corso d’acqua-

51

ST5_P08: portare l’indice abitativo da 0.35 a 0.20. Per adeguare l’indice agli altri comparti.

52

ST5_P14: eliminare il comparto Riportarlo a destinazione agricola come CHIEDEVA IL SINDACO AGUZZI IN CAMPAGNA ELETTORALE

53

ST5_P15: eliminare il comparto. Comparto addossato alla Flaminia.

54

ST5_P16: eliminare il comparto. Ricucitura inutili.

55

ST5_P19: ridurre l’indice abitativo da 0.28 a 0.20. Per adeguare l’indice agli altri comparti.

56

ST5_P20: ridurre l’indice abitativo da 0.24 a 0.20. Si rischia di far scoppiare Bellocchi.

57

ST5_P21: eliminare il comparto. Ricucitura inutile che rischia di far scoppiare S. Orso.

58

ST5_P22: ridurre l’indice abitativo da 0.35 a 0.20. Per adeguare l’indice agli altri comparti.

59

ST5_P24: ridurre l’indice abitativo da 0.35 a 0.20. Per adeguare l’indice agli altri comparti.

60

ST5_P32: eliminare il comparto. Una ennesima zona artigianale, perdippiù in area a vocazione agricola, è inutile e dannosa.

61

ST5_P37: eliminare l’indice abitativo. È sbagliato consentire abitazioni in zona produttiva.

62

ST5_P38 Prevedere solo demolizione e riqualificazione di area agricola

63

ST5_P42: eliminare il comparto. Enorme lottizzazione che rischia di far scoppiare Bellocchi.

64

ST5_P43: eliminare il comparto. Si rischia di far scoppiare Bellocchi.

65

ST5_P44: eliminare il comparto. Si rischia di far scoppiare Bellocchi.

66

ST5_P45: eliminare il comparto. Piccole lottizzazioni a Falcineto non servono a niente.

67

ST5_P46: eliminare il comparto. Comparti senza nessuna logica.

68

ST5_P47: eliminare il comparto.

69

ST5_P48: eliminare il comparto.

70

ST5_P49: eliminare il comparto.

71

ST5_P50: eliminare il comparto.

72

ST5_P51: eliminare il comparto.

73

ST5_P52: eliminare il comparto.

74

ST5_P53: eliminare il comparto.

75

ST5_P54: eliminare il comparto.

76

ST5_P55: eliminare il comparto. Altri comparti industriali quando i capannoni esistenti sono in vendita non servono a nessuno.

77

ST5_P56: eliminare il comparto. Comparto senza nessuna logica.

78

ST5_P57: eliminare il comparto. Si rischia di far scoppiare Bellocchi.

79

ST5_P58: eliminare il comparto. Ricuciture inutili.

80

ST5_P59: eliminare il comparto.

81

ST5_P60: eliminare il comparto.

82

ST5_P61: eliminare il comparto.

83

ST6_P02: eliminare il comparto. È una zona artigianale inutile ed in curva.

84

ST6_P03: eliminare il comparto. Per ridurre l’enorme possibilità di edilizia abitativa consentita dal nuovo PRG a valle dell’autostrada.

85

ST6_P04: eliminare il comparto.

86

ST6_P05: eliminare il comparto.

87

ST6_P06: eliminare il comparto.

88

ST6_P07: eliminare il comparto.

89

ST6_P18 EX FANTASY WORLD: eliminare ogni previsione e riportare a destinazione agricola. Nel caso in cui venisse proposto un progetto significativo si modificherà la destinazione, ma attualmente ogni previsione di altro genere, addirittura abitativa, è assurda e dannosa.

90

ST6_P23: eliminare il comparto. La zona è già densamente abitata.

91

ST6_P26: eliminare il comparto. Piccole
ricuciture inutili.

92

ST6_P37: eliminare il comparto.

93

ST6_P38: eliminare il comparto.

94

ST6_P43: eliminare il comparto.

95

ST6_P48: eliminare il comparto.

96

ST6_P49: eliminare il comparto.

97

ST6_P51: eliminare il comparto

98

ST6_P52: eliminare il comparto.

99

ST6_P53: eliminare il comparto.

100

ST6_P54: eliminare il comparto.

N.T.A.

EMENDAMENTO

SPIEGAZIONE

101

Inserire all’inizio delle N.T.A. un articolo che reciti:
Non possono essere realizzate nuove edificazioni previste nei comparti senza che siano stati approvati dal Consiglio Comunale:

  • il piano di gestione per il governo degli spazi e dei tempi del vivere comune;
  • il piano temporale di attuazione nel quale sia prevista la scansione temporale delle opere di mobilità e delle strutture di utilità sociale propedeutiche all’avvio delle lottizzazioni;
  • il piano di implementazione del PRG, coordinato con la normativa nazionale e regionale, nel quale siano indicate le modalità di reperimento di fondi per l’attuazione delle opere propedeutiche alle lottizzazioni;
  • la costituzione dell’Ente parco con la finalità di promuovere la fruizione, la valorizzazione e l’integrazione dei parchi del Metauro, dell’aeroporto e dell’Arzilla e degli altri spazi verdi collettivi;
  • la costituzione dello sportello informativo che consente di ricevere e fornire informazioni da e al cittadino per la corretta applicazione del PRG.
Senza questo articolo, che almeno parzialmente costituisce il Piano Regolatore Sociale, c’è il rischio di creare quartieri e lottizzazioni ghetto che genereranno gravi problemi sociali e peggioreranno la mobilità complessiva della città

102

Eliminare su tutto il territorio nuove previsioni B5.1 e B5.2 Contrariamente si prefigurerebbe una ingiustificata cementificazione delle aree agricole e conseguenti costi elevati per opere di urbanizzazione

103

Art. 39 Cassare il comma 7 Espone ad un non trasparente rapporto tra privato ed amministrazione

104

Eliminare dalle schede tecniche di tutti i comparti tutte le quote di urbanizzazione superiori agli standard obbligatori per legge Chiarisce ogni possibile dubbio sulla edilizia perequativa irregolare

105

Alle voci P1 e PP (Parcheggio Pubblico o di uso pubblico e Parcheggio Privato) imporre l’obbligo di piantumare un albero ad alto fusto ogni due posti auto Garantisce alberatura nei parcheggi

106

Art. 24 (Zone B)
Lasciare solamente la destinazione U1.01.
In tali zone sono ammessi Alberghi, Attività professionali, Attività artigianali, Attività direzionali, Pubblici esercizi, Attività artigianali di vicinato. Dette attività generalmente calamitano traffici maggiori delle residenze ed è quindi sbagliato prevederle in zone già edificate che non dispongono di strade di dimensioni adeguate e parcheggi sufficienti.

107

Eliminare D8 e D8. 1 in Zona Metaurilia, presenti tra statale e ferrovia. Troppo vicine al mare eccessivo appesantimento edilizio sulla costa

108

Trasformare le B5. 2 della zona di Ponte Metauro (lato strada ponte Metauro) in B1. 3  

109

Art. 25, 26, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 35, 36 e 37: portare UF a 0.30 mq/mq”. Senza questa modifica la quantità ancora edificabile sarebbe di diverse centinaia di migliaia di mq. Con questa modifica non vengono penalizzati gli ampliamenti per motivi familiari mentre vengono bloccate le trasformazioni di villette e case in condomini e palazzoni.

110

In tutte le zone omogenee B, C e D: aumento del distacco dai confini DC, dalle strade DS e dagli edifici DF passando da 5 a 7 ml. Per raggiungere una dotazione di verde privato più elevata rispetto al livello attuale, considerato che spesso i garages interrati arrivano fino al confine e non permettono alcuna piantumazione, tranne le siepi perimetrali e un po’ di prato.

111

Art. 25 punto 4 Zone B1.1 Residenziali sature: fra le tipologie di intervento consentite togliere le sopraelevazioni. In zone sature le sopraelevazioni possono causa stravolgimenti del tessuto urbano..

112

Art. 53 Alla fine aggiungere il seguente punto 5.
5. i volumi destinati a serre bioclimatiche, le logge aventi lo stesso scopo, muri ad accumulo, muri di Trombe, intercapedini e le maggiorazioni di muri esterni realizzati ai fini del risparmio energetico non vanno conteggiati nella SUL.
Le case italiane hanno una dispersione termica 2-3 volte maggiore di quella di molti altri paesi del Nord Europa. Questa norma serve a non penalizzare chi realizza interventi per migliorare la tenuta delle abitazioni.

113

Art. 58 E4 Agricole di ristrutturazione ambientale: al punto 3 lasciare solo la destinazione U1.1. La destinazione degli edifici non più utilizzati alla conduzione del fondo può essere: attività direzionali, pubblici esercizi, attività commerciali, attrezzature ricreative. Possono essere anche costruiti chioschi HMAX 3,50 ml..
Riteniamo che tali destinazioni d’uso siano assurde e incompatibili con la tutela dei bacini idrografici più importanti del Comune di Fano, se non vengono meglio identificate e isolate.

114

Art. 60 Zone di Verde: Nel comma 1) dopo “Le zone di verde sono destinate alla conservazione ed alla creazione di” aggiungere “parchi naturali e” Con la modifica si ricostituisce il precedente art. 49 delle NTA.

125

Art. 61 F1 Verde attrezzato (ex. F2 Verde pubblico di quartiere): introdurre l’indice di permeabilità IP dello 0,70 mq./mq.. Si possono realizzare le attrezzature sportive scoperte e attrezzature ricreative in genere (sale gioco, sedi di associazioni, locali da ballo o di spettacolo ecc.).
Anche in questo caso è fondamentale, per non vedere tutta la superficie dell’area verde coperta da impianti a raso che non fanno cubatura (campi da tennis, da calcetto, da basket ecc.), che sia introdotto un indice di permeabilità.

116

Art. 62 F2 Verde attrezzato per lo sport (ex. F2 Verde pubblico di quartiere): introdurre l’indice di permeabilità IP dello 0,70 mq./mq..

117

Art.60: Reintrodurre la destinazione Verde Pubblico Urbano e Territoriale F1 (conseguente slittamento delle voci esistenti F1…F2, F2…F3 ecc…), con la modifica delle tavole, per lo meno relativamente agli alvei fluviali e le relative zone di rispetto. E conseguente introduzione art. 60 bis verde pubblico Urbano e Territoriale con UT 0,004mq/mq Nella bozza del nuovo Piano sparisce il Verde Pubblico Urbano e Territoriale che aveva una UT mq/mq. (molto bassa) e quindi era correttamente applicato anche le zone destinate a Parco (nel senso di “naturale”) al cui interno erano individuate delle zone di rispetto assoluto.

118

Art. 82 V5: zone di rispetto dei pozzi comunali.
Al punto 4. sostituire “200” con “500”. Al termine della frase aggiungere “Riduzioni di tale distanza, comunque fino a non meno di ml. 200, sono possibili solamente dopo l’approvazione, da parte del consiglio comunale, di uno specifico studio che ne dimostri la non influenza sulla qualità dell’acqua dei pozzi”.
La zona di rispetto passa da 500 ml a 200 ml come indicato nella “carta delle limitazioni d’uso del territorio” scala 1.10.000. Le zone di protezione, che sono tra i 200 ml e i 500 ml, producono i loro effetti di tutela solo dietro ordinanza sindacale che stabilisce le limitazioni.

119

In tutti i lotti edificabili l’indice di permeabilità deve essere almeno pari a 0,25 mq/mq. Per evitare che i garages interrati, i parcheggi asfaltati superficiali, e le superfici pavimentate coprano tutto il lotto.

120

Introdurre un ICA, indice di copertura arborea, nella misura non superiore all’IC (indice di copertura), quando esiste, e non inferiore all’indice di permeabilità. Per ICA si intende la superficie coperta da piante di alto fusto e arbusti quando gli stessi avranno raggiunto il completo sviluppo vegetativo.  

N.T.A. VARIE

EMENDAMENTO

SPIEGAZIONE

121

BOSCHI: indicare nelle NTA e nelle tavole di Piano una specifica destinazione urbanistica per i Boschi, sia su aree private che pubbliche.
Aggiungere le aree di proprietà comunale su cui creare nuovi boschi in ossequio della L.R. “un albero per ogni nuovo nato”, sull’esempio di Col delle Cave.
Vedere le indicazione dello studio Ambientale del Dott. Politano.

122

CORRIDOI ECOLOGICI: indicare nelle NTA e nelle tavole di Piano un specifica destinazione urbanistica per i corridoi ecologici. Ampliare il numero e l’ampiezza dei Corridoi ecologici.

123

VOLUMI DEGLI EDIFICI IN AREA DI CAVA E/O DI FRANTOIO: No alla conservazione volumetrica, ma obbligo di demolizione (ST5_P40, ST5_P35, ST5_P37). Destinazione a creazione di nuove zone umide (con apposito retino e destinazione urbanistica) per il Frantoio LIM e per la cava LIM-CPM SESA-GESCA.

124

AREE DI RIQUALIFICAZIONE VEGETAZIONALE: indicare nelle NTA e nelle tavole di Piano apposita destinazione urbanistica per dette aree.  

125

Bioarchitettura: inserire una norma che consenta, a chi sceglie questo tipo di costruzioni, un aumento della cubatura del 20% ed un abbattimento degli oneri di urbanizzazione del 50% (analogamente a quanto fatto dal Comune di Faenza).  

126

Non possono essere realizzate ristrutturazioni, e viene ridotta del 50% la SUL delle nuove costruzioni, che non rispettino contemporaneamente i seguenti criteri:

  • se viene ridotto o comunque peggiora il soleggiamento di abitazioni già esistenti;
  • senza una relazione tecnica che certifichi che l’indice di efficienza energetica (kWh/mq/anno), indice che misura la quantità di energia utilizzata per metro quadro in un anno in un edificio, è inferiore a 50;
  • senza una relazione tecnica che certifichi che il sedime e i materiali da costruzioni sono tali da non provocare, nelle normali condizioni d’uso, un superamento della concentrazione di gas Radon di 200 Bq/mc all’interno dei locali abitati;
  • senza una relazione tecnica che certifichi che i livelli di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici di bassa e alta frequenza rispettano la normativa nazionale, regionale e comunale;
  • senza una relazione tecnica che certifichi che risulterà rispettata, per la costruzione stessa, la normativa per la classificazione acustica del territorio;
  • senza l’installazione di valvole termostatiche, o simili, agenti sui singoli elementi riscaldanti;
  • senza l’installazione di caldaie a condensazione;
  • senza l’installazione di collettori solari per la produzione di acqua calda tali da coprire l’intero fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, nel periodo in cui l’impianto di riscaldamento è disattivato;
  • senza l’adozione di dispositivi frangi flusso su tutti i rubinetti di erogazione dell’acqua;
  • senza l’adozione di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico dei gabinetti;
  • senza il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione del verde pertinenziale e per i servizi condominiali;
  • senza la predisposizione della doppia conduttura per l’acqua potabile e per gli altri usi dell’acqua.

L’installazione di pannelli solari fotovoltaici allacciati alla rete elettrica di distribuzione, o di impianti di microcogenerazione, consente una riduzione degli oneri di urbanizzazione a scomputo fino alla concorrenza del 75% della spesa complessiva, tenuto conto di altri contributi nazionali e/o regionali.

Considerando un edificio di tipologia classica (edificio a schiera di 3 piani), si ha un sovraccosto inferiore al 3% rispetto a quello base (il confronto è con un edificio nuovo realizzato secondo le attuali normative). Gli interventi consentono di ridurre il consumo energetico complessivo (riscaldamento e acqua calda) di almeno 25%. Ai costi attuali dell’energia i maggiori investimenti si ammortizzano in un periodo di circa 8 anni ed il reddito medio dell’investimento, considerando un periodo di durata degli interventi di 20 anni, è pari a circa il 7%.
L’analisi non considera gli aspetti ambientali, che potrebbero essere monetizzati, e non tiene conto dei possibili aumenti del costo dell’energia che renderebbero ancora più vantaggiosi gli interventi. Non si sono infine sono considerati i possibili contributi nazionali e regionali e le defiscalizzazioni degli interventi.
L’applicazione delle norme nei casi di ristrutturazione degli edifici comporta un risparmio energetico ancora maggiore, poiché gli edifici esistenti sono caratterizzati da una qualità energetica inferiore con tempi di ritorno degli investimenti minori rispetto a quelli sopra indicati.

Carlo De Marchi
Consigliere di Bene Comune

Fano 14 ottobre ’06


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