Ancora su politiche sociali e…dintorni

Ho la sensazione che non si stia dando la sufficiente rilevanza, nell’opposizione solo la voce di Bene Comune si è levata a renderla pubblica, alla situazione dei Servizi Sociali del nostro comune ed in particolare sull’ERRORE, se vogliamo chiamarlo così, dell’Amministrazione o meglio sarebbe dire della Direzione Generale, del rinnovo dei contratti di sei Assistenti Sociali che il 20 aprile sono stati licenziati. Nel maggio precedente è stato fatto un errore nel contratto di nomina, sarebbe bastato un giorno in più, e cioè il 1/01/08 piuttosto che 31/12/07 ed i sei funzionari sarebbero rientrati nelle norme di stabilizzazione previste dalla finanziaria, cosa di non poco conto per sei giovani impiegati e per le loro giovani famiglie (con figli), ma bene anche per il nostro Comune che avrebbe ancora un organico completo in un servizio strategico delle politiche locali, mentre ora tra possibili trasferimenti e successivi concorsi passerà certamente più di un anno prima di riavere tutto attivo, parliamo quasi del 50% di tutto il personale . Credo non si stia dando molta rilevanza anche alla “bufala” che ne è seguita, messa insieme dall’Amministrazione, e che cioè le sei persone licenziate sarebbero state poi riassunte indirettamente come referenti all’Ufficio del Sindaco. TUTTO FALSO. È bene che i cittadini lo sappiano. E’ stata una bugia “voluta” per nascondere POSSIBILI errori? Io penso di si perché il tutto non può che essere un errore, perché altrimenti dovremmo pensare che ci sia stata VOLONTA’. Guarda caso l’unico servizio che non ha usufruito della norma della finanziaria è stato solo Il Servizio Sociale, gli altri, guarda ancora il caso, sono invece andati tutti a buon fine. Tutto ciò ci fa riflettere su come sempre sia difficile nella nostra città, mettere al centro della vita amministrativa le politiche sociali, su come da parte dell’opposizione non ci sia attenzione a questo centrale servizio comunale, su come a Fano anche l’innovazione della Fondazione non abbia contribuito a modificare “il clima” sostanzialmente clientelare in cui viene vissuto questo aspetto politico.
Queste considerazioni e ciò che sta avvenendo anche a livello nazionale, ci fanno riflettere su come affrontare la prossima tornata elettorale del 2009. In particolare l’opposizione dovrebbe capire che ciò che potrà cambiare l’esito del voto non è tanto il trovare nomi più o meno esotici o innovativi, ma ciò può cambiare le sorti del voto è presentare un “metodo” diverso di fare politica, avulso dalle vecchie strategie clientelari, dagli equilibrismi di partito e di territorio. Su questo aspetto, pur nell’inesperienza iniziale, nei quattro anni di presenza consiliare, Bene Comune è sicuro di aver superato l’esame e si propone come soggetto attivo e protagonista di questo cambiamento.


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